Corriere dell’arte

Due artiste espongono insieme a Palazzo Mistrot di Villarbasse: Angela Betta Casale ed Amalia Visnadi.

(…) Analizziamo ora Amalia Visnadi.

Inizia la sua attività pittorica con il figurativo: una copia esatta del mondo visto all’esterno. Poi prosegue la propria indagine artistica interiorizzando le immagini reali e trasformandole in una sorta di surrealismo, una visione di sogno delle proprie esperienze con una trasposizione su un piano diverso del mondo circostante.

Ecco apparire personaggi che sono una specie di archetipo mentale: donne sospese, alberi a mezz’aria, luci che esplodono.

Intanto l’artista procede nella vita e nella descrizione del mondo: sorge il desiderio di fondere due modi di esprimersi per dichiarare il proprio travaglio con oggetti dipinti con il manierismo più classico, retaggio del passato, mescolati con la materia caotica, rappresentante il caos dei pensieri. Una messa a fuoco di un fiore perfetto in un mondo intrecciato di colori indistinti, forme incompiute, materiali stracciati, reti arruffate.

A queste opere profondamente emozionali se ne contrappongono altre puramente informali, un desiderio di linee composte ed essenziali quasi a voler cercare un ordine razionale nell’accavallarsi delle passioni.

Ecco dunque la ragione per cui le due artiste ed amiche hanno deciso di esporre insieme nella stessa mostra: rendere pubblico il loro modo di pensare di sentire e di vivere le emozioni usando tecniche che alcune volte diventano simili e poi immediatamente dopo tornano ad allontanarsi in un gioco di scambio di informazioni emotive.

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